Un gatto che
gioca c’incanta sempre: è astuto, intelligente,
elegante nei guizzi e nelle movenze. Il gioco, si sa, serve a preparare
ad affrontare le insidie della vita che, per un micio, sono soprattutto
caccia e combattimento. Per questo il primo schema di gioco
che i gattini sviluppano è quello che riproduce la lotta.
Verso la terza settimana di vita i micetti iniziano zuffe di
vario genere con i loro fratellini in cui l’uno salta
addosso all’altro ingaggiando dei veri corpo a corpo. Nessuno
però si fa male, inizialmente perché i
cuccioli non hanno ancora la forza per ferirsi, successivamente
perché acquisiscono la capacità di autocontrollo,
evitando di portare attacchi troppo aggressivi che, tra l’altro,
porrebbero termine al divertimento. Il gattino ha così sviluppato
il cosiddetto “assalto inibito” e la maturità
del micio, giunto intorno alla quarta settimana di vita, rende la simulazione
di lotto più elaborata. I mici si rincorrono cercando di agguantarsi
e di afferrarsi con le zampe anteriori: è la preparazione alla
caccia ed il |
gattino in fuga emula la preda. E’ a questo punto che nel gioco dei gatti si inseriscono altri tre schemi, ognuno legato ad un differente tipo di preda. In uno di essi il gatto si accuccia, si avvicina furtivamente per poi balzare velocemente sulla preda, che potrà essere un piccolo oggetto oppure un semplice spago, magari mosso da noi. Tale schema è detto il “balzo del topo”. Gli oggetti che penzolano dall’alto oppure una pallina lanciata in aria scatenano l’attuazione dello schema detto “zampata all’uccellino”. Il comportamento è lo stesso del precedente ma termina con un balzo verso l’alto ed una energica zampata con l’arto anteriore. Il quarto ed ultimo schema è detto della “pescata del pesce” ed il gatto lo applica agli oggetti immobili. Il micio tira su l’oggetto lanciandolo in aria dietro si sé con una rapida zampata, per poi voltarsi rapidamente ed avventarcisi sopra. Quell’oggetto fermo ed inerme sembrerebbe un pesce afferrato in un ruscello e lanciato sulla riva. Il gioco del micio è quindi delineato in 4 schemi senza, però, togliere nulla alla fantasia ed imprevedibilità dello stesso. Ogni felino domestico ha comunque un suo sistema personale e delle peculiarità che lo rendono unico ed irripetibile. |