"Qualche tempo fa siamo stati onorati dell’arrivo di due gatti. Ognuno dei due era venuto in casa senza essere invitato, e vi si era stabilito. Per vivere allevavamo uccelli, e dato che nessuno dei due gatti considerava territorio di caccia la gabbia o gli uccelli di allevamento, ebbero entrambi il permesso di restare. Erano tutti e due gatti abituati a vivere all’aria aperta, ma li lasciavamo entrare ed uscire di casa a loro piacimento. Una mattina mi alzai molto presto, quando era ancora buio, ed aprii la porta sul retro. Subito i due gatti entrarono dalla porta aperta, uno dei due tenendo fra i denti un topo, che depositò sul pavimento per sottoporlo alla mia ispezione. Naturalmente il topo non aveva nessuna voglia di farsi ispezionare, e corse a rintanarsi sotto la credenza. Là sotto il gatto non poteva raggiungerlo, ed io neppure, così presi un attizzatoio ed una scopa e, per farla breve, alla fine riuscii a far |
uscire il topo dalla porta
principale. Poi lasciai uscire i gatti e mi sistemai su una comoda poltrona.
Poco dopo i gatti erano di ritorno, solo che stavolta era il secondo
gatto a tenere delicatamente un topo fra i denti. Anche questo topo
venne depositato ai miei piedi, ed ancora una volta dovetti andare a
prendere attizzatoio e scopa per farlo uscire dal suo nascondiglio.
Può sembrare incredibile, eppure pochi minuti dopo i gatti ritornarono
e depositarono davanti a me il solito bottino. Stavolta cacciai fuori
i gatti e decisi di tornarmene a letto. Ero esausto dopo quella mia
esibizione come miglior cacciatori di topi della casa." |